Oggi sul Corriere della Sera, nella rubrica “Lo dico al Corriere”, viene pubblicata una lettera a firma Paola Carobbio sulle condizioni climatiche in un’esposizione felina, tenutasi lo scorso weekend a Madone (BG). La lettrice denuncia gatti in affanno d’aria che “cercavano refrigerio nella lettiera”, dicendo di essersi lamentata con gli espositori (proprietari dei gatti), lo staff e l’organizzazione che non hanno aperto porte e finestre per far circolare un po’ d’aria sostenendo che i gatti avrebbero potuto scappare.
La signora prosegue dicendo che lei e altri presenti hanno chiesto l’intervento sia del 112 sia dell’Enpa, senza riscontro. Fin qui i fatti denunciati.
Personalmente frequento poco le esposizioni, ma conosco molti allevatori che ci portano i loro gatti. Il problema del caldo è talvolta presente durante le expo, per svariati motivi: l’aria condizionata che si rompe o location non adeguate perché troppo piccole ad ospitare esposizioni di animali. Ma so per certo che in alcune occasioni sono stati gli allevatori stessi a sollecitare interventi da parte degli organizzatori, minacciando anche di ritirare i loro gatti. E ci mancherebbe altro: allevatori sì, ma anche se non soprattutto amanti dei loro mici.
Ciò premesso, il caso denunciato è grave: noi tutti conosciamo i sintomi da colpo di calore dei gatti, e gli esempi descritti dalla signora nella lettera erano tali. Tuttavia, mi risulta che nelle esposizioni sia sempre presente un veterinario ufficiale che controlla i libretti sanitari di tutti i gatti esposti, verificando le vaccinazioni, e visitandoli uno a uno per accertarsi delle loro condizioni di salute.
Non so se a questa esposizione fosse presente il veterinario: se sì, che cosa ha fatto? Era presente solo per i controlli di ammissione dei gatti oppure era in loco anche durante l’esposizione? E se era presente, e la situazione era così tragica tanto da far chiamare Enpa e 112, perché non ha fatto nulla?
Poi, perché l’Enpa, stando alla lettera, non è intervenuta? Mi risulta che di norma siano molto attenti alle condizioni dei felini nelle expo, intervenendo con categoricità quando necessario.
E perché i carabinieri hanno accettato il rifiuto di parlare con loro da parte degli addetti all’ingresso, senza intervenire di persona?
Non solo. Gli espositori presenti, in qualità di allevatori, di norma aderiscono ad associazioni, federazioni o circuiti di internazionali di rappresentanza che, tra le altre cose, si preoccupano in occasione delle expo di verificare location e condizioni climatiche. Che cosa hanno fatto le associazioni di riferimento di questa esposizione, cioè Fiaf e Wcf, per verificare la salute dei gatti?
Domande in attesa di risposte che ritengo doverose per rispetto dei nostri amati mici.