La parte più difficile della ritrattistica felina è l’interazione con loro. Non sai mai come reagiscono a te e al set che hai preparato: tavolo, fondali, luci eccetera eccetera.
Le reazioni più comuni sono la curiosità e la fuga. Nel primo caso, li intrattieni facilmente con qualche giochino. Nel secondo, dipende: se micio scappa a terra appena lo posi sul tavolo, ci si prova ancora un paio di volte e poi preferisco lasciar stare, per non stressarlo.
Tuttavia ci sono anche quei gatti bastardi dentro&fuori (lo dico con affetto, sia chiaro), che fanno le finte.
Non scappano, ma neanche sembrano propensi a rimanere lì. E allora approfitti di quel momento di incertezza per prendere il giochino e attirare la loro attenzione. Se scappano, amen, ciao.
Se restano, puoi azzardarti a impugnare la reflex. E lì devi esser rapido coi settaggi e messa a fuoco, e sperare che ci scappi la posa giusta. E giuro, il gatto rimarrà lì… fino all’istante appena prima del clic. Che tu pensi vai, ci siamo e scatti e niente, lui ha deciso che nel frattempo (si parla di massimo 5 secondi) si è annoiato e se ne va. Di solito con atteggiamento di lesa maestà.
Poi c’è lei.
Lei che mi è stata presentata come stronzetta, selvatica, non abituata agli estranei: “Proviamoci, ma non so quanto resta”. E in effetti non restava: categoria del fuggo prima di subito. Dopo qualche tentativo avevamo deciso di lasciar perdere.
Poi l’ho presa in braccio ed è stato subito amore: mi si è aggrappata alla spalla, mi leccava le mani, faceva fusa a mille. Ma non da gatto nervoso, è rimasta tranquilla a fuseggiare sulla mia spalla anche quando scattavo agli altri gatti, tanto che gli stessi proprietari erano stupiti.
Alla fine mi ha degnato di 2 secondi 2 di posa.
Vi presento Miss Verde Lulin del Duca d’Este dell’allevamento Magic Hogwarts di Simona Ulgheri.