Sei anni fa, in un periodo per me devastante, Vinnie è piombato nella mia vita.
Il giorno dopo il funerale di una cara amica che, solo poche settimane prima, aveva manifestato il desiderio di prendere un gatto (“Lo vorrei o tutto bianco, o un certosino”), trovo lui. Bianco e grigio.
O meglio, lui ha trovato me. Era nella mia auto, tra la ruota e il motore, che “gracidava” a pieni polmoni. Non volevo un altro gatto, avevo già Tata e Tato, vecchietti, con parecchi problemi di salute. Ma come facevo a lasciarlo lì con quelle premesse?
Aveva meno di un mese, pesava tre etti, pieno di pulci, zecche, congiuntivite e rauco da far paura, da tanto aveva strillato, poverino.
Pareva sano, invece aveva anche la panleucopenia, a lui siamo riusciti a prenderla in tempo, ma ho quasi perso Tato, nonostante fosse vaccinato. L’abbiamo salvato per miracolo.
Crescendo a Vinnie è stato diagnosticato un lieve disturbo neurologico che gli “dona” un’andatura perennemente sculettante e gli impedisce salti da vero gatto. Sembrava una lieve displasia, ma dalle lastre risulta tutto a posto.
E’ un maschio Beta, un gregario: tontolone, lento (ha i suoi tempi), le prende da ogni gatto. Tato gli ha subito fatto capire chi comandava in casa; Tata perlopiù lo ignorava salvo prenderlo a sberle quando lui si permetteva di accorciare un po’ troppo le distanze. Il che accadeva spesso.
Insomma, cinque anni di camminate sulle uova, di giri moooolto larghi appena avvistava Tato, di sveglie improvvise a zampate quando occupava i posti degli altri.
Quando, lo scorso anno, dopo la morte di Tata&Tato, è arrivata Lena, non gli pareva vero di potersi avvicinare a un gatto senza prendere ceffoni: lei si faceva (e si fa) pastrugnare tutta, finché le va. Poi non è che lo prende a sberle, è più subdola: si allontana rimanendo a portata di zampa di Vinnie che, da sdraiato (al ragazzo pesa il culo) prova ad arpionarla per riprendere la toilette, ma lei – stronza – si sposta un passetto indietro, giusto quel millimetro oltre la sua portata. E lo guarda con aria di sfida.
Lui, tonto, abbocca all’amo, si alza, e ogni volta cerca di montarle sopra, ma lei si divincola e azzarda una sberletta che lui fa il finto incazzoso finché Lena gli si avvicina, gli si struscia addosso, testatina sul muso e ciao: ricomincia tutto da capo. Per la serie: come rincoglionire prima di subito un gatto maschio gregario, castrato e tontolone già di suo.
Che dire… lui è fatto così.
Buon compleanno amore mio!
Nella foto, un collage di Vinnie a due mesi, luglio e agosto 2013